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Uniko Neurone

by Uniko Neurone

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1.
Skola 02:42
Ander a la scola tutt’i dè a imparer Turner da scola e tacher a studier La “Divina Commedia”, al stori pasedi I cunfin ad l’Italia e dagl’etri casedi Paser insima ai liber tutt’a gl’ori dal dè Sperer che sta volta a ciap un bel set Inveci a ved che i mè count in sbagliè I me tri e i me quater in fan brisa un set Xio can, Xio pork, d’un Xio boia Xio can, Xio pork, d’un Xio boia Sal dig a la mama? Sal dig al papà? Immasen ad boti sa torna a cà I diran cum al solit: “Te n’è fat un caz!” E la fin d’la scola l’è dovuda arriver An so minga se st’an agla chev ad paser A guard i me vot e a peins ai mè Im copen daboun! A sun stè bucè! Xio can, Xio pork, d’un Xio boia Xio can, Xio pork, d’un Xio boia Sal dig a la mama? Sal dig al papà? Immasen ad boti sa torna a cà I diran cum al solit: “Te n’è fat un caz!”
2.
Giornalisti, cineprese, Flash di foto a più riprese Brucian gli occhi i riflettori Aspettano i registratori E poi scorgi in lontananza La tua troupe della Brianza Che arrivata dalla sede Si collega a Emilio Fede Incomincia il tuo comizio, parti bene all’inizio Tutto fila da copione Come in televisione Ma la vita che è reale Può mostrarsi più crudele Anche se hai previsto tutto Può avverarsi un sogno brutto C’è in agguato e non lo sai Il folletto proletario Quando arriva sono guai Incomincia il tuo Calvario Brutti scherzi lui farà A chi è senza dignità! E ti sudano le mani, ma i bagni son lontani Sulla fronte un rivoletto T’asciughi col fazzoletto Ora a fatica parli Dell’Italia e dei suoi tarli Mentri pensi al tuo destino e ai morsi del tuo intestino! È il folletto proletario Che incazzato come un’ape Ha già aperto il suo sipario Sotto forma di un bel water Se lo sai o non lo sai La bolletta tu farai! E allora fiumi di diarrea Sporcheran la tua nomea Di signore e di padrone in realtà, sei un cagone! Se ti faranno un monumento Sarà di bronzo o di cemento? Non importa, fa lo stesso Ti ritrarranno sopra a un cesso E il folletto proletario Avrà fatto il suo dovere E richiuso il suo sipario Pensa già poi a ritornare A esaudire il desiderio Di chi non sta lì a guardare Ma col pugno sempre chiuso Non ci sta a prenderla nel culo! E allora fiumi di diarrea Sporcheran la tua nomea Di signore e di padrone in realtà, sei un cagone!
3.
Essere Umano 03:46
Da quando son nato tanti anni fa mi è stato insegnato il concetto di patria di appartenenza a una razza Come se avessi avuto la scelta di stare di qua o di stare di là, senza nessuno che mi dica dove! Non sono europeo, non sono italiano sono solo me stesso, un essere umano! Non sono europeo, non sono italiano sono solo me stesso, un essere umano! Io non cerco differenze o distinzioni, siam fratelli e sorelle, siamo a milioni Amiamo e odiamo, ridiamo e piangiamo Viviamo noi tutti, le stesse emozioni le lacrime e i sorrisi di tutto il mondo nutrono il solo pianeta che abbiamo! Non sono europeo, non sono italiano sono solo me stesso, un essere umano! Non sono europeo, non sono italiano sono solo me stesso, un essere umano! Il nazionalismo è in funzione al capitale, “divide et impera”, ti suona familiare? Dell'esercito dell'odio di ogni nazione sarò sempre, e comunque, un disertore! Non sono europeo, non sono italiano sono solo me stesso, un essere umano! Non sono europeo, non sono italiano sono solo me stesso, un essere umano!
4.
Buona Stella 01:52
Ancora una volta presto al mattino Vai al lavoro col capo chino Tutto il giorno a far fatica Per guadagnare “il pane e la figa”! Hai rate, bollette, affitti arretrati Debiti immensi non ancora saldati E pensi che contro il conto che è sotto Basti puntare all’enalotto E la scusa è sempre quella Preghi la tua buona stella Se poi vinci, ti sistemi… Già fai sogni di ricchezza Tenti una volta, tenti due volte Le puntate che fai diventano molte Poi non contento provi altri giochi Ma dei soldi che spendi ne tornano pochi Davanti allo schermo diventi scurrile Maledici la sorte, a te sempre ostile! Poi non t’arrendi, vuoi ancora sperare E i tuoi ultimi soldi vai tutti a giocare E la scusa è sempre quella Preghi la tua buona stella Ma perché non vinci mai? Ora sì che sei nei guai! E la scusa è sempre quella "Ma dov’è la buona stella?" E perché non vinci mai? Ora sì che sei nei guai! Penzola, penzola Dal balcone penzola La gente che credeva Alla ricchezza facile Penzola, penzola Dal balcone penzola La gente che pensava Fosse la via più semplice La tua scusa è sempre quella "Tanto c’è la buona stella!" Guarda cos’hai combinato! La tua vita hai rovinato Quella stella che pregavi Alla fine ti ha inculato La ricchezza che cercavi In mutande ti ha lasciato!
5.
Maresciallo 03:09
“Comandi Maresciallo! Ho cercato dappertutto Sono Caporale in mensa e non trovo quel prosciutto!” “Stai punito e stai cagato, sono io che l’ho cambiato Col collega al movimento per un pieno al mio Ducato!” “È sparito un militare; credo che si sia imboscato! Sei di turno in polveriera, gli era stato comandato” “Se permetti ho casa nuova, e c’è tutto da rifare! Lui è un bravo muratore che io ho senza pagare!” Hai stipendi da paura Eppur non sei contento Vieni, prendi e te ne vai Sei veloce più del vento Voglio una rivoluzione Per te che sei guerrafondaio Nessuna agevolazione e un salario da operaio! Grida, urla ai subalterni e si fa sempre odiare Ma è solo una facciata, preferisce cazzeggiare Segna ore di servizio, rimborsi e straordinari, Tanto poi il suo lavoro lo fa fare ai militari Non chiedetegli opinioni, è ignorante e troppo ottuso È come se il cervello ce l’avesse presso fuso La testa chissà dove, il culo sulla sedia Mentre a fatica riesce ad aver la terza media Hai stipendi da paura Eppur non sei contento Vieni, prendi e te ne vai Sei veloce più del vento Voglio una rivoluzione Per te che sei guerrafondaio Nessuna agevolazione e un salario da operaio! E oltre allo stipendio che ha da maresciallo ‘sto stronzo si comporta come uno sciacallo e dove vanno i soldi per cui stringiamo i denti? Chiediamocelo tutti, tutti noi contribuenti! La villa al mare segue la casa di montagna e una pelliccia nuova è un don per la sua cagna Per non parlare poi di quel che ruba e toglie Per placare l’ira della cornuta moglie! Hai stipendi da paura Eppur non sei contento Vieni, prendi e te ne vai Sei veloce più del vento Voglio una rivoluzione Per te che sei guerrafondaio Nessuna agevolazione e un salario da operaio!
6.
Siamo idioti ignoranti e siam sempre a rubar Diamo sempre il peggio senza mai farci arrestar… Ma la novità è che Silvio non c’è più Ora governiamo noi l’Italia e sai perché? Siamo i fantastronzi, votaci perché Dove c’è un problema con noi diventan tre! Fantastronzi, chi ci fermerà? Tutti in parlamento, senza farne un vanto Abbiam l’immunità!
7.
Io mi rompo il culo a lavorare e tu? Tu no, oh oh oh oh Le tasse io le pago tutte e tu? Tu no, oh oh oh oh Dichiari poco meno di due euro a settimana Anche se hai il ferrari e la villa a Saint Tropez (Hey!) Hai versato tutto sul conto alle Seichelles Ma io ti troverò! Io rischio la galera se non pago più, tu no oh oh oh oh Mentre tu evadi sempre di più, oh oh, oh oh oh oh Faccio una gran fatica ad arrivare a fine mese E tu sei tranquillo con le chiappe sul tuo yacht (Hey!) Sappi tutto questo non può più durar Perché ti troverò! Anche se il governo dà ragione a te E a pagar le tasse siamo sempre noi Verremo presto in tanti coi bastoni per stanarti Io ti rovinerò! Andrai a spalare merda notte e dì, oh oh, oh oh oh oh Ma anche in miniera sempre più giù, oh oh, oh oh oh oh Ti pentirai di ciò che hai fatto e anche di essere nato Del figlio di puttana e dell’avido che sei (Hey!) Tutti quegli stronzi come te, lo so So che li scoverò!
8.
Au 02:40
“Mors tua, vita mea” Era la legge europea Che voleva un ricavato Da un mondo colonizzato Verso ovest fu la rotta Che portò alla disfatta Di mexica e di gente Ammazzata brutalmente Con sapore di metallo Han rubato oro giallo Schiavi neri han portato Per il lor sporco mercato Tanti uomini ammazzati Per dei sassi colorati Tanti uomini sfruttati per dei lussi riservati Ancor oggi in tutto il mondo Vince chi possiede oro Vince ancora chi possiede L’economico dominio Cambia forse lo scenario Ma è sempre uno sterminio Troppi i morti ed i feriti i mutilati ed i rapiti Sul terreno iracheno Stan rubando l’oro nero Stelle e strisce a cui inchinarsi No giustizia a cui appellarsi Non bisogna protestare Non si esita a sparare o a gettar polvere bianca Su di un popolo che arranca Il futuro è alle porte E prospetta ancora morte Si sa che in avvenire è l’oro blu da conquistare S’alimenta la follia e delle vittime la scia Prendon, sparan e portan via “Questo oro è roba mia!” È più facile uccidere che con altri condividere è più semplice sparare che all’oro rinunciare
9.
Voi non avete Fede e religione alcuna Voi non guardate In faccia ai vostri morti Ci siete solo voi! Signori della guerra e siete solo voi! I padroni della Terra E le vostre mani sono sporche di sangue Le vostre mani sono sporche di morte Le vostre mani sono sporche di sangue Le vostre mani sono sporche di morte Voi non combattete mai Le vostre guerre del cazzo Voi le lasciate agli altri Le vostre guerre del cazzo Ci siete solo voi! Signori della guerra e siete solo voi! I padroni della Terra E le vostre mani sono sporche di sangue Le vostre mani sono sporche di morte Le vostre mani sono sporche di sangue Le vostre mani sono sporche di morte D’altronde non vi importa Di chi è morto per voi Esseri umani Sono carne da macello Ci siete solo voi! Signori della guerra e siete solo voi! I padroni della Terra E le vostre mani sono sporche di sangue Le vostre mani sono sporche di morte Le vostre mani sono sporche di sangue Le vostre mani sono sporche di morte
10.
Sono costretto a lavorare Ufficio o fabbrica è poi uguale Strozzato da tasse, rate e petrolio Non è sicuro la vita che voglio Per sopravvivere devo sudare Ma senza soldi non si può stare Così ogni giorno mi alzo e preparo E nauseato vado al lavoro Se non lavoro non faccio l’amore Ma appena entro in fabbrica mi assale il terrore Per a andar a sera mancan ben otto ore e ogni tre minuti un operaio muore Ma al padrone non interessa ed il governo a cosa pensa? il sindacato che non protesta parla, ne parla, e volta la testa parla, ne parla e volta la testa Nella mia ditta non sono ascoltato Gli allarmi non vanno, è tutto sballato Su un cavo esposto il mese passato È morto un collega, si è fulminato Ed il padrone vuol che io taccia È lui che comanda, è lui che minaccia Ad adeguarsi non vuol provvedere Sei licenziato se vuoi denunciare Se non lavoro non faccio l’amore Anche se lì in fabbrica mi assale il terrore Perché a andar a sera ci son ben otto ore e ogni tre minuti un operaio muore Ma al padrone non interessa ed il governo a cosa pensa? il sindacato che non protesta parla, ne parla, e volta la testa parla, ne parla e volta la testa Ma che sfortuna, ma che disdetta! L’impalcatura ha fatto cilecca! Sono caduto dritto nel vuoto E con altri sei così sono morto Non mi dispero, non sono da solo Siamo in milioni morti al lavoro C’è compagnia, musica e danze Per le migliaia di morti bianche Più non lavoro, né faccio l’amore e in quella fabbrica non devo tornare Ora è un problema di chi rimane o fra tre minuti trapassa di qua Ma al padrone non interessa Ed il governo a cosa pensa? il sindacato che non protesta parla, ne parla, e volta la testa parla, ne parla e volta la testa
11.
Uomo Nero 03:03
Sono piccolina, non sono ancora nata Felice io galleggio nel pancione della mamma Già sento mille voci e poi suoni e poi rumori La mamma canta allegra, tra un mese esco fuori La mamma canta allegra, tra un mese esco fuori Ho sentito una storia mentre dormivo Racconto su un mostro violento e cattivo Picchia chiunque gli dia un po’ fastidio Ceffoni alla moglie senza battere ciglio Ceffoni alla moglie senza battere ciglio C’è l’uomo nero che torna dal lavoro Non è pronta la cena Urla, strilla e mena! C’è l’uomo nero che torna dal lavoro La cena non è buona E via che ce le suona! Sento la mamma che canta sotto la doccia Quant’è felice, è una rosa che sboccia Ma io le chiedo anche se ancora non parlo Quell’uomo crudele come ha fatto ad amarlo? Quell’uomo crudele come ha fatto ad amarlo? L’uomo nero anche oggi è tornato Non vuol ragionare, è troppo incazzato Chiedo alla mamma cosa stia succedendo Mi manca l’aria e lei sta piangendo Mi manca l’aria e lei sta piangendo L’uomo nero a casa è tornato Senza pietà la mamma ha picchiato L’uomo nero purtroppo è ancora in vita Ma per me e la mamma oramai è finita! Ma per me e la mamma oramai è finita! (Buio)
12.
13.
Questa è malattia mentale Schizofrenia pura Disturbo cerebrale Non esiste cura Lo Xanax che non sale Aumenta la paura Star chiusi in ospedale E’ solo una tortura E’ un Uniko Neurone Che abbiamo nella testa E’ in condivisione Il solo che ci resta Siam sotto Nandrolone Il Prozac non ci basta Ma abbiam la soluzione: Cominciamo a fare festa! Siamo gli Uniko Neurone Siamo matti da legare Tra una birra e una canzone C’è una canna da fumare Siamo gli Uniko Neurone Siamo pazzi da arrestare Non si sa chi è il più coglione Cominciate a saltare! La società moderna Vuole farci tutti fessi E chi è lì che la governa Pensa solo ai suoi interessi Tra le guerre e gli omicidi Non sai più dove guardare Ma sei tu che poi decidi Cosa prendere o lasciare E se sei in confusione Con noi potrai trovare La forza e l’occasione Per poterti ribellare Siamo gli Uniko Neurone Siamo qui per voi a suonare Con tre note in successione Vi vogliamo far pensare Siamo gli Uniko Neurone Siamo qui con voi a cantare E a mostrar indignazione Per un mondo che va male! Puoi far come fanno loro Che non hanno sentimenti Entra dritto dentro al coro E ruba senza pentimenti! Ma se tu non vuoi sentirti Con il culo lacerato Prima di esser lì a pentirti Lancia un urlo disperato Contro tutte le ingiustizie E le prevaricazioni Contro tutte le milizie E le globalizzazioni! Dittature americane o di qualsiasi altro paese Guarda guarda il risultato Quel che manca è acqua e pane chi ne fa sempre le spese chi non si è mai incazzato chi non si è mai opposto E chi si è sempre inginocchiato! Ci sarà rivoluzione Con le falci ed i martelli Siamo gli Uniko Neurone Siamo sempre più ribelli! Siamo gli Uniko Neurone Sempre pronti a protestare Contro ad ogni situazione Che ci faccia incazzare! Siamo gli Uniko Neurone Non ci stiamo a sottostare A chi brama un’occasione Per poterci schiavizzare!

about

Il nostro primo, omonimo, album, registrato nel febbraio 2013 presso Spectrum Studio a Bologna e rilasciato nel maggio 2013.
Registrazione, mixaggio e mastering a cura di Paolo Pugliese.

Disponibile anche su Spotify, iTunes, Google Play, Amazon Music e tutti i principali music store e servizi musicali digitali.

Stay Kombat!

credits

released May 10, 2013

Piff: Voce
Jappo: Chitarra e Voce
Monty: Basso e Cori
Tebo: Batteria e Cori
Mirko: Cori

Cori in "Skola" e "Uniko Neurone": Paolo Pugliese, Sara Gavioli e Arianna Zecchini.

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about

Uniko Neurone Cortile, Italy

Italian punk rock band formed in Modena in 2007.

Grazie al loro serio impegno sociopolitico, gli Uniko Neurone, che autodefiniscono il loro genere "Kombat punk", sono determinati a denunciare e a comunicare nei testi delle loro canzoni, senza mezze misure e senza mezzi termini, le ingiustizie della società deviata.

STAY PUNK - STAY KOMBAT.
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